Discorso alla Gurdwara – Yogi Bhajan 16 settembre 2001

Rana Singh Sodhi in ginocchio accanto alla lapide in memoria del fratello ucciso il 15 settembre 2001

Il 16 settembre 2001, 5 giorni dopo  l’11 settembre data dell’attentato alle torri gemelle Yogi Bhajan pronunciò questo discorso alla Gurdwara di Espanola, in New Mexico.
Il 15 settembre, il giorno prima, era stato ucciso a Mesa (Arizona) Balbir Singh Sodhi, colpevole di avere incontrato in una stazione di servizio un criminale che voleva vendicarsi dell’11 settembre uccidendo delle “teste fasciate” e nella sua ignoranza lo aveva scambiato per un musulmano.
Nel suo discorso Yogi Bhajan evidenzia la necessità di essere riconosciuti come Sikh ed Americani. Purtroppo questo non basterà a prevenire i crimini d’odio che avverranno nel seguito.

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Wahe Guru ji ka Khalsa, Wahe Guru ji ki Fateh!

Questi sono i giorni delle calamità e questo è solo l’inizio, queste calamità si estenderanno. Indirizzeranno i nostri affari, la nostra economia, la nostra vita familiare, e persino il modo in cui pensiamo.

E’ veramente un momento duro per l’America, e l’America non ha altra scelta che reagire. Ma, d’altra parte, al nemico serve solo un giorno o un’ora del giorno ed è tutto. Sarà responsabilità dei Sikh Americani informare il più possibile, informare i Sikh Indiani per applicare queste regole collettive ogni volta che avvengono queste cose.

Non muovetevi da soli, non uscite di notte, se c’è un’emergenza costituite un quartier generale così come abbiamo gli ashram. Noi siamo un ashram e ci atteniamo alle nostre attività spirituali insieme. Si chiama seguire la corsia, in modo che queste persone – ci sono persone arrabbiate, non c’è dubbio su questo – non abbiano l’opportunità di attaccare. Non date loro una possibilità di attaccare.

Esponiamo contemporaneamente la bandiera Americana ed il nostro stendardo(Sikh Dharma), in modo che le persone sappiano che siamo anche Americani. Non è una situazione che ci arriva davanti, è una situazione che ci è venuta addosso. Non c’è modo di sfuggirle.

E il fatto è: Qualunque siano i vostri pensieri, se l’America in questo momento non dimostra che è una superpotenza, allora non sarà una superpotenza. Dicono, bene l’ultima volta l’America attaccò l’Afghanistan e la Russia attaccò l’Afghanistan e si divise in così tanti stati. In realtà la Russia si è tolta di mezzo gli stati Islamici per liberarsi perché erano la maggioranza.

Perciò le cose possono essere rigirate, l’informazione può essere rigirata, un mucchio di voci possono essere rigirate, i pettegolezzi possono essere rigirati. Quindi è il momento che tutti entrino in Internet e mandino un messaggio di pace, tranquillità, rispetto, grazia, e di chi sono i Sikh. Tutti potete farlo su Internet. Internet viene letta ovunque e molto bene.

La sensazione in questo momento è che sarà un traversata lunga, diciamo 25 anni, qualcosa del genere. Non è solo una cosa che finirà domani o qualcosa del genere. Le stelle non sono favorevoli, è vero. Ma lo sforzo collettivo è una cosa che può cambiare la fine ultima del disastro. So che ora dovete andare 2, 3 ore prima all’aeroporto. C’è una lunga coda, lunghi fastidi, e non possiamo verificare le nostre cose al punto di restringimento, ma questo limiterà i nostri movimenti, ci farà affrontare le cose.

Ma noi Americani possiamo attraversare questo. La nostra politica dalla nascita alla morte è, riusciremo a farcela. Questo è in realtà, se veramente volete conoscere l’America, cos’è l’America, noi ce la faremo. E per questa ragione i Sikh Americani sono molto chiari in merito – ce la faremo. Ma in questo momento, i Sikh Americani devono portare i Sikh Indiani con loro. Possono essere intimiditi nel venire a causa della lingua, a causa dei loro costumi originali, ma voi ora dovreste spedirvi e andare da loro. Questo è il momento di stare insieme e se c’è una virtù in voi, dovete portare con la vostra virtù tutti quelli che potete. Siate aggressivi, uscite fuori. Toccate le persone, aiutatele.

Fate loro comprendere come agire, in modo che possano evitare ogni incidente o coincidenza o comunque lo chiamiamo. Il Guru è con noi e il Guru ci proteggerà, lo sappiamo. Ma agiamo nel Suo Nome.

Wahe Guru ji ka Khalsa, Wahe Guru ji ki Fateh.

© 2001 Siri Singh Sahib Bhai Sahib Harbhajan Singh Khalsa Yogiji

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