Internet è una fantastica fonte di informazioni; possiamo raggiungere documenti ed opinion di molte persone diverse. Le informazioni si moltiplicano e, come è naturale, accade anche che siano sbagliate. Una ricerca con Google delle parole “Kundalini Yoga” consente di trovare una gran quantità di pagine che ne parlano. Alcune delle cose che dicono sono vere, altre sono almeno discutibili, ed altre sono proprio errate. Proviamo a fare un po’ di chiarezza, senza avere la pretesa di spiegare cos’è il Kundalini Yoga nella sua totalità, perché per quello serve un’esperienza diretta e approfondita.
Kundal è il ricciolo dell’amata, rappresentazione grafica dell’energia Kundalini che giace dormiente alla base della spina dorsale, da cui Ida, Pingala e Shushmna, le tre nadi principali, si diramano. Viene anche rappresentata come un serpente, le cui spire sono avvolte attorno ad un lingam.
Qualunque sia la rappresentazione, obiettivo dello Yoga, qualunque tipo di Yoga, è il risveglio di questa energia, ed il riequilibrio del suo flusso nell’organismo.
Si ha allora il risveglio dell’essere umano, che altrimenti, per quanto perfetto e completo nella sua struttura, è in stato dormiente. Questo processo accade in realtà progressivamente, ed è legata allo stato di progressivo benessere che ogni praticante di kundalini yoga è portato a sperimentare.
Il Kundalini Yoga è uno Yoga di derivazione tantrica: non prescrive una trascendenza ascetica, ma al contrario abbraccia la dualità dell’energia, e ne usa le polarità per raggiungere la realizzazione. E’ dunque uno Yoga che non ha come obiettivo finale la pace del ritiro ascetico dal mondo, ma la realizzazione dell’essere umano nella sua capacità di essere contemporaneamente impegnato in una vita quotidiana Santa, Felice e Spirituale (per dirla con Yogi Bhajan) ed al tempo stesso centrato e parte consapevole della propria dimensione infinita.
Le tecniche che il Kundalini Yoga usa a questo scopo sono diverse e prevedono l’uso di posizioni statiche e dinamiche, meditazione, recitazione di mantra, mudra (posizioni delle mani) e tecniche di pranayama (tecniche di respirazione).
Nella sistematizzazione data da Yogi Bhajan (farò riferimento solo a quella), il Kundalini Yoga si articola per kriya, vale a dire per sequenze di azioni orientate ad uno scopo. Nel corso della sua vita Yogi Bhajan ha insegnato diverse migliaia di kriya e tecniche di meditazione, che gli insegnanti di Kundalini Yoga ripropongono cercando di non alterarne la struttura, se non secondo linee guida specifiche ben definite (ad esempio riducendo quando necessario i tempi ma mantenendo le proporzioni tra le parti).
Tutte le classi di Kundalini Yoga secondo gli insegnamenti diYogi Bhajan® sono aperte dall’Adi Mantra, “Ong Namo, Guru Dev Namo” (letteralmente “Mi inchino al Creatore, mi inchino al Divno Insegnante invisibile”), che può essere seguito dal Mangala Charan Mantra (“Ad Guré Name, Jugad Guré Namé, Sat Guré Namé, Siri Guru Dev Namé) e vengono chiuse dalle strofe “May the Long time sun shine upon you, All love surround you, and the pure light within you, guide your way on”), che Yogi Bhajan amava particolarmente, seguite dal mantra “Sat Nam”, tradizionalmente ripetuto da una a tre volte.
Non è questa la sede per valutare le ragioni energetiche per cui questa struttura di mantra viene mantenuta all’inizio e alla fine di ogni classe, ma tutte le classi di Kundalini Yoga che rispettano gli insegnamenti dati da Yogi Bhajan usano questo modo tradizionale di aprire e chiudere le lezioni (va detto che in Italia per molto tempo “May the Long Time Sun Shine… “, in italiano “Che il sole ti illumini sempre…”, è rimasta sconosciuta a molti insegnanti).
Un insegnante di Kundalini Yoga come insegnato da Yogi Bhajan® insegna vestito di bianco e a capo coperto, come richiesto dalla tradizione. In generale il titolo di Maestro è riservato al solo Yogi Bhajan, che è stato per noi tutti, particolarmente per chi lo ha direttamente conosciuto, il Nostro Maestro e preferiamo non farci chiamare con questo titolo, ma più semplicemente insegnanti.
Nel Kundalini Yoga esistono, come dicevo, molti Kriya (sequenze di tecniche orientato ad un obiettivo) diverse: possiamo trovare Kriye per la schiena o la circolazione, come Kriye per l’equilibrio mentale o la creatività.
Le classi possono essere scelte in base a determinati periodi dell’anno (una buona Kriya di disintossicazione nei cambi di stagione, ad esempio), ma questa non è una regola, e non è vero quanto riportato da alcuni siti in questo senso, non si tratta di una regola generale.
E mentre la costanza della pratica fa certamente bene a tutti e garantisce migliori risultati, una delle caratteristiche del Kundalini Yoga è proprio quella di essere estremamente rapido, sia nel produrre risultati, sia nel chiedere tempi ridotti nell’arco della giornata (abbiamo kriye insegnate da Yogi Bhajan della durata complessiva di nove minuti, meditazioni da tre miunti).
Per questa ragione Yogi Bhajan ha definito il Kundalini Yoga lo yoga dell'”householder”, del capofamiglia, di chi ha molti impegni quotidiani e deve essere in grado di mantenere costante centratura, stato elevato, concentrazine e focus energetico durante tutta la giornata. E proprio per questo è fantastico per le donne, i cui impegni, al di là delle speranze paritarie, in realtà consentono loro sempre pochi momenti di pausa.
Il Kundalini Yoga, per quanto anche molto dinamico in alcune sue espressioni, non ha bisogno di una scioltezza fisica particolare per poter essere praticato; è alla portata di anziani e di coloro che, per la sedentarietà o per altre ragioni, hanno mobilità ridotta. Questo è dovuto al fatto che il corretto stimolo energetico si ottiene cercando di portare il corpo verso il raggiungimento di una posizione, e non solo quando la posizione è raggiunta.
Gli effetti sono sì fisici, ma prevalentemente energetici: l’ottimismo, l’energia, il senso di connessione ad un infinito di cui tutti siamo parte e che ci accoglie, la fiducia nel futuro sono alcuni degli effetti benefici che chi pratica kundalini yoga scopre rapidamente.
A questo si accompagnano effetti fisici, come miglioramento della funzionalità dell’apparato digerente, del sistema cardiovascolare e psichici, maggiore consapevolezza delle proprie emozioni e reazioni, migliore equilibrio, diminuzione del senso di pressione ed oppressione. diminuzione dello stress e, soprattutto, dell’ansia e migliore capacità di rilassarsi.
Il Kundalini Yoga risponde soprattutto (e naturalmente non è l’unico stile di Yoga a farlo) alla necessità di recuperare un bilanciamento interiore, un senso di connessione con il sacro e con la dimensione umana e trascendente dell’essere umano che ci fa percepire la vita come un’esperienza ricca e dotata di un significato che non dipende da raggiungimenti materiali, ma dalla nostra consapevolezza di noi stessi e del fluire della nostra vita nel tempo. Questo, in un periodo di globale rumorosità, di toni urlati e di concitazione collettiva, è forse il dono più grande che si può ricevere.
Naturalmente anche il Kundalin Yoga non può fare miracoli, ma aiuta molto a mantenersi in salute ed in equilibrio, al meglio delle possibilità che la nostra vita occidentale ci consente; è stato pensato e definite proprio per questo scopo.
Se ne potrebbe dire ancora molto, naturalmente, ma a chi è stato così interessato dal tema da leggere fin qui posso solo dare il consiglio di venire a praticare direttamente, o trovare un insegnante di Kundalini Yoga di sua fiducia che possa aiutarlo in questo percorso. Esistono molte lezioni in video e online si trova di tutto; chi desidera può provare qualcosa, ma lo Yoga si pratica con un Insegnante. Soltanto la presenza di un insegnante, che ci faccia da specchio e ci porta ad abbandonare le nostre illusioni su noi stessi, i nostri “luoghi d confort” può portarci a crescere e, in definitiva, a vivere meglio. Si tratta di una verità scomoda, ma non per questo meno vera.
Da praticante di Karate, faccio spesso un parallelo con le arti marziali: tutti capiamo che pretendere di leggere un libro o guardare video su youtube e sentirsi pronti per un combattimento ci espone, nel migliore dei casi, al ridicolo. Gli stessi risultati ottiene chi pretende di imparare a trattare con se stesso e con la propria mente, praticando con un video su youtube, o leggendo frasi ispiranti su facebook. La propria mente è molto più difficile da trattare di un avversario esterno.
Per finire qualche nota a proposito di ciò che ho trovato su Internet, cercando “Kundalini Yoga”; non cito i siti, chi vuole si diverta a cercarli con Google 🙂
In ordine sparso:
- Il Kundalini Yoga non è di derivazione vedica, e non affonda le sue radici nell’Hatha Yoga. Il kundalini yoga è uno yoga di derivazione tantrica, e lavora sul bilanciamento energetico delle polarità.
- Non è vero che il Kundalini Yoga sia anche noto come Laya Yoga, sono due stili diversi.
- Esiste una tecnica di meditazione che si chiama “meditazione Kundalini”, ma non fa parte del Kundalini Yoga.
- Il libro di Gopi Krishna sul risveglio della kundalini parla sì di questa energia, e degli effetti del suo risveglio spontaneo a seguito di una pratica autoimposta e portata avanti per lungo tempo, in solitudine e senza controllo, ma non ha nulla a che vedere con le tecniche di Kundalini Yoga insegnato da Yogi Bhajan (né con i suoi effetti!); in compenso ha diffuso per anni attorno al Kundalini Yoga un’aura di diffidenza e paura.
- Gli esercizi per principianti di Kundalin Yoga non prevedeono necessariamente “lunghe fasi di respirazione”. Al contrario, fin dall’inizio dedichiamo attenzione al respiro, ma non c’è nessuna neccessità di farlo per “lunghe fasi”.
- Che la “definizione occidentale del Kundalini Yoga tenda a definirlo come mero esercizio fisico” è un allontanamento dalla verità. Al contrario il Kundalini Yoga è uno degli stili dagli effetti energetici più rapidi, profondi e duraturi.
- Il Kundalini Yoga non è dato da solo da “Asanas più meditazione e pranayama”, ma al contrario racchiude molte tecniche in movimento.
- Una pratica continuativa è di certo utile, ma il Kundalini Yoga non deve essere praticato “per tutto l’anno” perché le tecniche non sono “scelte in base alle stagioni”, ed i kriya non sono, presi isolatamente, sbilanciati. Un kriya può proporre delle attività asimmetriche per il corpo, ma questo dipende dal tipo di obiettivo che si vuole raggiungere.
Stay tuned, e grazie dell’attenzione.
Karta Singh